sabato 15 novembre 2008

Il Futuro di Castelvolturno




Il futuro di Castel Volturno

Finita l’ondata multimediale, l’invasione delle varie televisioni seguita alla strage dei sei immigrati africani e dell’italiano ancora una volta sul territorio ci troviamo soli come tante volte in passato. Ci fanno compagnia i numerosi posti di blocco delle Forze dell’Ordine che presidiano le strada Domitiana. Ai Carabinieri e alla Polizia si sono aggiunti i militari, i paracadutisti della Folgore. La voce dei residenti è divisa sul senso di questa presenza. Il commercio e l’attività economica risente di questa presenza che scoraggia il traffico di coloro, di altre cittadine, che vengono sul territorio alla ricerca dei favori delle ragazze prostituite : gli abituali del sesso occasionale. Ci sono alberghi della zona che vivono delle coppiette anonime che cercano per qualche ora un po’ di intimità lontani da chi potrebbe riconoscerli.
La maggior parte dei residenti vede nella presenza delle Forze dell’Ordine la possibilità che finalmente venga ripristinata la legalità e che i “malamente”, i delinquenti, vengano allontanati e puniti.

Certo i poliziotti e militari al di là della tanta propaganda politica e mediatica non credo che possano debellare la camorra che ha radici molto profonde.
La camorra non è solo formata da quelli che sparano, ma è soprattutto una cultura, una visione della vita, una maniera di guardare agli altri e alle istituzioni.
Lo Stato non è considerato amico e protettivo nei confronti di una popolazione che storicamente non è stata protetta dalle istituzioni e ha trovato l’aiuto rapido e concreto affidandosi al malavitoso che garantiva una soluzione rapida all’ingiustizia o all’abuso che l’interessato aveva subito.
La camorra come mentalità è riuscita ad influenzare la cultura creando modi di pensare che si sono profondamente radicati purtroppo anche tra molti giovani. E’ notevole l’impegno della Scuola nella formazione dei ragazzi e dei giovani, ma è una scuola “episodica” che viene sommersa dal mondo circostante.
La camorra entra in molte istituzioni, è trasversale a tutte.
Conosco a Castel Volturno tante persone oneste e brave e non condivido l’immagine televisiva che alcuni programmi televisivi hanno dato di questo territorio. Ci sono persone che da anni lottano politicamente e socialmente per il cambio del territorio.

La camorra è strutturale perché entra in tutte le attività, creando una morsa che strangola tutto. E’ richiesto di essere eroi e di mettere a repentaglio la propria vita per ribellarsi. C’è qualche politico integro che sostiene che il vero problema è che non si sa dove finisce la camorra e incomincia lo Stato…
L’impegno attuale delle forze dell’Ordine è lodevole ma lo stato non creda di vincere la malavita che fra l’altro è ben diffusa in tutta Italia e in particolare in alcune regioni, con l’uso della repressione e della forza. Anche se in questo tempo è indispensabile a Casal Di Principe.

Fa sorridere ironicamente il ministro Maroni quando con i suoi “proclami” televisivi pensa di aver dato un duro colpo alla camorra con i numerosi arresti. La camorra ha una enorme capacità di ricostruirsi proprio per l’ambiente culturale e sociale che ha prodotto. Quante generazioni di buon governo saranno necessarie affinché lo stato acquisti credibilità nella popolazione. Sarà necessaria una grande sinergia con le varie realtà : scuola, chiesa, comune , regione, volontariato e l’associazionismo…. Purtroppo la camorra entra anche in queste realtà come cultura e visione della vita.

L’ondata televisiva a seguito della strage e la manifestazione degli immigrati seguita ha sollevato malumore e sconcerto e la protesta per aver identificato la popolazione come razzista . Proprio ora è in corso una manifestazione sulla Domitiana: mi sono fermato a parlare con i manifestanti, un gruppo di giovani, circa 150 con alcuni striscioni di protesta : non siamo razzisti… .
La radice razzista è presente in tutti gli esseri umani, nasce dal senso di superiorità che è proprio della nostra cultura europea, contro cui bisogna lottare.
Ho parlato con i giovani invitandoli a manifestare nel rispetto dell’ordine e della legge. Mi hanno rassicurato che si sarebbero comportati bene e hanno continuato la loro marcia verso il municipio.
E’ necessario continuare l’analisi appena iniziata sul futuro della zona di Castel Volturno, sui progetti economici e sui vari potentati che si muovono. CastelVolturno è uno scacchiere dove noi tutti corriamo il rischio di essere delle semplici pedine manipolati da alcune forze….. Purtroppo gli immigrati corrono il rischio di essere il capro espiatorio di tutti mali del territorio e in particolare degli interessi economici futuri.