lunedì 25 gennaio 2010

dal Corriere del Mezzogiorno.it

Reazioni alla petizione popolare, proposta da Antonio Scalzone, per «Liberare» la città dagli immigrati

La petizione popolare, proposta dall’aspirante sindaco Antonio Scalzone, per "liberare" la città dagli immigrati ha scatenato forti reazioni fra coloro, e sono tanti, che non condividono l’iniziativa ritenuta semplicistica e razzista. Monsignor Bruno Schettino, arcivescovo di Capua, motore del centro di accoglienza Fernandes, non ha voluto replicare al documento, preferendo i fatti. Sulla stessa linea Antonio Casale, responsabile del centro che da anni aiuta i tanti immigrati della zona fornendo loro - gratuitamente - vitto, alloggio e cure mediche. "Chi si propone come sindaco di una città complessa come Castel Volturno - precisa l’ex sindaco, Francesco Nuzzo - facendo leva sul razzismo, squalifica sicuramente l’intera comunità che, assolutamente, non è razzista.

Invece, in paese, deve essere innescato un processo capace di portare, quando possibile, all’integrazione e alla conseguente limitazione delle presenze di immigrati sul territorio. Purtroppo, non siamo in grado di tollerare una presenza così massiccia di immigrati. Far leva sugli istinti primari per creare l’odio verso lo straniero, seppur con la forma farisaica dello sfruttamento della popolazione nera da parte degli italiani, costituisce - insiste Nuzzo - un grande passo indietro in un momento in cui il Presidente della Repubblica e le altre istituzioni apertamente fanno discorsi di tolleranza e di integrazione umana. La presenza di tanti immigrati in paese - molti dei quali sbarcavano avendo scritto nel palmo della mano il nome di Castel Volturno - è determinata dalla scarsità di controlli nel tempo. L’arrivo di extracomunitari è stato favorito da facile allocazione nelle migliaia di costruzioni abusive i cui proprietari traggono forti e immorali guadagni sulla pelle degli stessi extracomunitari. Dobbiamo immedesimarci nello stato di queste persone disagiate, isolate e abusate. Ne’ Castel Volturno, né Rosarno sono città razziste. E’ evidente che la presenza di molti extracomunitari genera problemi delicati di carattere ambientali e sociali che vanno affrontati e risolti in modo adeguato. Il centro Fernandes - conclude Nuzzo - è una risorsa enorme poiché offre servizi a chiunque ne abbia bisogno. È un presidio che onora la città di Castel Volturno, di certo non la avvilisce".

L’ Arcidiocesi di Capua è stata tra le prime ad affrontare il fenomeno dell’immigrazione selvaggia che interessa il territorio di Castel Volturno già dagli anni ’80. Mense di solidarietà, assistenza medica e legale venivano portate nei "ghetti" improvvisati, nelle campagne e nelle case abbandonate diventate dormitori. Nel 1996, con il concorso del Comune di Castel Volturno e della Regione Campania, L’Arcidiocesi di Capua ha inaugurato il Centro di accoglienza denominato: "Centro Fernandes". Il Centro sorge in un grande e moderno edificio donato dalla famiglia Fernandes-Naldi e si sostiene esclusivamente con i fondi dell’8 per 1000 della Chiesa cattolica. (Corriere del Mezzogiorno.it 25/01/2010)


A questo punto sembra proprio che chi vuole liberare il territorio dagli immigrati, attraverso una petizione popolare, stia minacciando la "sicurezza" del territorio innescando la miccia del paventato razzismo e della intolleranza. Dopo, come a Rosarno, si dirà: " ma noi non siamo razzisti, abbiamo sempre aiutato",

E' vero... oggi giorno sono una minoranza coloro che si dichiarano "razzisti".

Non è politicamente corretto! Però bisogna essere onesti. Chi firma la petizione non venga dopo a dire: "ma io, non sono razzista!".

Invece della petizione popolare proponiamo cammini di dialogo

e mutua conoscenza per poterci capire e costruire qualcosa di bello.


TU CHE NE PENSI?

domenica 24 gennaio 2010

Anche il Papa ci dice che...

CITTA' DEL VATICANO - Benedetto XVI è tornato sul tema dell'immigrazione, per auspicare ancora una volta "soluzioni giuste e pacifiche dei problemi" che il fenomeno pone alle società moderne. "Rivolgo uno speciale saluto alle famiglie del Movimento dell'Amore familiare e a quanti questa notte hanno vegliato nella chiesa di san Gregorio VII pregando per soluzioni giuste e pacifiche ai problemi dell'immigrazione", ha detto il Papa al termine dell'Angelus, unendosi spiritualmente a un movimento di cattolici italiani che hanno dedicato, la scorsa notte, una veglia di preghiera all'accoglienza degli stranieri in Italia.


Preghiera necessaria

solidarietà con gli immigrati

"indocumentati" doverosa!


venerdì 22 gennaio 2010

CLANDESTINI: NUOVI SCHIAVI

"Il clandestino non ha voce, non ha parola, e chi non ha la parola pubblica, è uno schiavo, scriveva Aristotele.
La riduzione in schiavitù dei clandestini, allora, quella schiavitù che scandalizza e ripugna, e che perciò è facile trovare di questi tempi sulle pagine del giornale, non è un fatto superficiale, che può risolversi facendo appello a ragioni umanitarie. Quello è solo uno scandalo per finta. La schiavitù è invece un attributo della clandestinità. Un clandestino è sempre, potenzialmente, uno schiavo. Lo schiavo si fa davvero scandalo solo quando diventa pietra d'inciampo, e intralcia il cammino...
Clandestino è una parola viva, è quella parola che serve a designare un mondo indistinto il mondo dell'ombra appunto, degli uomini 'neri'. Una parola offensiva squalificante, che tende alla minorizzazione di chi con quella parola è indicato. Ma in quella designazione, dice appunto una verità: che c'è un soggetto negato, che rivendica una esistenza prima ancora che il diritto". (da Servi di M. Rovelli ed. Feltrinelli 2009 p. 19)

E' necessario aprire la possibilità di poter essere "indocumentato" per far emergere opportunità di legalità perchè il fenomeno migratorio è una realtà incontestabile nel nostro tempo da cui non si può fuggire o ignorare. La paura e la ricerca della nostra sicurezza non sono gli strumenti per affrontare degnamente e con equilibrio questa realtà.

Tu cosa ne pensi?